Guardarsi allo specchio è un gesto intimo.
È l’anticamera della nostra sfera pubblica: il momento in cui ci assicuriamo che la nostra immagine coincida con chi ci sentiamo di essere.
Infatti, prima di un importante impegno di lavoro controlliamo che il nodo della cravatta sia fatto per bene, o che il look sia audace, se vogliamo fare colpo su tutti i presenti ad una festa.
Il rebranding è questa cosa qui: lo specchio dell’azienda. Il momento in cui si chiede “Come voglio che gli altri mi vedano? Che effetto voglio fare al mercato? A chi voglio piacere?”.
In pratica, vuol dire ripensare l’identità di un marchio.
Chiedersi che messaggio vuole comunicare al mondo, in che valori crede e come vuole essere percepito. E poi vuol dire anche rinnovargli il look: creare un nuovo logo e una nuova veste grafica che lo facciano brillare più di prima.
Clientele diverse hanno gusti, stili ed esigenze diverse. Per parlare al tuo target ideale, e per essere sicuri che questo si senta rappresentato dal tuo brand, devi sintonizzareil tuo marchio ai suoi valori.
Il miglior modo per non farsi travolgere dal cambiamento, è cavalcarlo. Stare al passo con le evoluzioni del mercato è fondamentale per ogni business.
Non basta essere i migliori, bisogna anche essere percepiti come tali.
Sarebbe un peccato non avere un brand all’altezza del reale valore dell’azienda.
In un mercato affollato, vince chi si distingue. Un brand forte attira l’attenzione più degli altri, e rimane più facilmente impresso nella mente dei clienti.
Ogni imprenditore ha un sogno e una visione. Fare un rebranding vuol dire tracciare il percorso necessario per raggiungerli, e poi, ovviamente, farlo sapere a al mondo.